Questa è davvero una estate particolare, e la ricorderò come tale. Sarà che il 2010 in generale è stato un anno di grande “evoluzione” personale e famigliare. “Abbiamo fatto cose” che nemmeno potevamo immaginare, “ho sentito e elaborato emozioni” che nemmeno lontanamente avrei pensato di poter concepire. L’osservazione delle stesse, la passione e la sofferenza che porta a “stare” sulle emozioni, quando fino a poco tempo prima le stesse cose le avresti “sorvolate” per paura di affrontarle, sono cose che ti rimarranno dentro per sempre.
La vita ci insegna, a volte in maniera metodica, altre volte meno, e ti rendi conto di come tu sia costantemente nell’ aula della conoscenza, seduto al banco della coscienza, ad ascoltare le parole che la Maestra ti inculca, e che rimarranno parte di te, per sempre.
Così tu cerchi di farle tue, di cucirtele addosso per come te le senti. Quelle stesse parole a volte ti sembrano fuori luogo, quegli stessi insegnamenti ti sembrano inutili, ma come invece spesso accade, prima o poi lo saranno e saranno fondamentali per farti superare l’esame che ti porterà a crescere. Sempre di più. Come ogni bravo scolaro cerchi di avere ottimi voti, come ogni bravo scolaro cerchi di capire in quali puoi migliorare, ma non potrai mai eccellere in tutte.
Così, credo che sia giusto che ognuno di noi debba capire quale è la sua strada, avere il coraggio di seguirla, avere la coscienza per abbandonare quello che naturalmente non ci viene, senza “insistere” su vie la cui percorrenza sarebbe quantomeno “innaturale“.
Tutti noi siamo costantemente in evoluzione, ed ognuno di noi dovrebbe cercare di vivere la vita lasciandosi stupire delle cose che spesso accadono e che non riusciamo a spiegarci. Proprio perchè, forse, una spiegazione non c’è. O forse c’è e nonsiamo pronti a considerarla. Bisognerebbe fare come ne “il gatto che attraversava i muri”, che narra la storia di un felino che attraversava le pareti perchè non sapeva di non poterlo fare.
Forse bisognerebbe ch ognuno di Noi fosse cosciente che siamo noi il primo limite a noi stessi. Con questo non voglio dire che dobbiamo “vivere una vita spericolata”, ma forse ascoltandoci capire quale vita si potrebbe avvicinare di più a quella che vorremmo. Di una cosa sono convinto: SE FAI QUELLO CHE TI PIACE, PER QUANTO MALE LE COSE POSSANO RIUSCIRTI, NON ARRIVERAI MAI AL FALLIMENTO.
Certo, se decidi di non provarci, dimostrerai semplicemente a te stesso di non essere sufficientemente pronto per affrontare le cose. Ma questo non sarà un fallimento. Bisognerà solo attendere che tu sia pronto.
A volte l’incoscienza ci fa commettere degli errori, ma la passione che ci domina durante il percorso può guidarci per scoprire nuove parti di Noi.
Anche questa è filosofia. Attraversare i muri delle nostre paure, inconsapevoli di non poterlo fare.
Let it be (Trad.: lascia che sia)
Un Abbraccio
GF