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Punti di Vista [Generazioni a confronto]


 

Confronto generazionale

“ME A LA TO ETE’ SALTEVA i FOS a LA LONGA”,      tradotto : “io alla tua età saltavo i fossi per il  lungo”. Mia mamma, e mia nonna prima di Lei, me l’avranno ripetuto non meno di 1000 volte. “Alla tua età noi ci divertivamo con poco, ci bastava un pezzo di ramo e un cerchio di legno, e ci passavamo la giornata”.

Ogni volta che mi sentivo ripetere queste frasi, in prima battuta, mi arrabbiavo perché non mi sentivo davvero “normale”. Le mie necessità, quelle stesse PASSIONI che hanno alimentato la mia vita, sembravano qualcosa di “futile”. Sembrava sempre di pretendere troppo. Se poi partivamo con i luoghi comuni sulle nuove generazioni il discorso era ancora peggiore:

– “Le nuove generazioni non si accontentano di niente, vogliono tutto e subito, non conoscono il sacrificio”.

– “Le nuove generazioni non hanno rispetto per le persone, non conoscono cosa sia la gratitudine”

– “Le nuove generazioni non hanno valori, li vedi come ebeti davanti alla televisione o al computer, come automi”

Io, classe 1976, mi sono davvero scocciato di sentire persone fare questi discorsi. Credo che sia davvero arrivato il momento di cercare di capire, senza troppe critiche o preconcetti, quale e dove possano essere le differenze generazionali tra ME, e quelli che appartengono alla generazione di chi mi ha dato vita.

Certamente, ad oggi, la MIA generazione, è la prima grande generazione “matura” tecnologicamente. Le persone che come mio padre e mia madre appartengono al “primo dopoguerra” (nati tra il 1945 e il 1950) si sono forse trovati carichi di tutte quelle responsabilità che i loro padri (che probabilmente, anzi quasi sicuramente, la guerra l’avevano fatta) li hanno caricati.

La nostra (che da ora in poi utilizzerò al posto di “mia”) generazione è quella che ha “accolto” REALMENTE le evoluzioni tecnologiche, dalla Telefonia mobile ad internet. La nostra generazione è quella che, al contrario della precedente, non si spaventa davanti ad un PC o almeno è “abituato” ad interagire. La Nostra generazione in qualche modo è una generazione “Nativa ANALOGICA, ma DIGITALMENTE cresciuta”.

Ci sono poi una serie di aspetti che invece riguardano l’evoluzione  della nostra generazione in termini “sociali”.

In passato forse le “condizioni sociali” ad opera delle condizioni “economiche al contorno” facevano sì che le persone avessero (forse anche per “limitata”, imposta, cultura) poca consapevolezza di sè. Erano spesso portate alla “sopravvivenza”, intesa come “lavorare per viviere”, il che non gli lasciava il tempo di ascoltarsi come sarebbe stato utile.

Se pensiamo che la psicanalisi moderna, intesa come la viviamo oggi, è un frutto dell’inizio del nostro secolo, forse è proprio la nostra generazione quella che più potenzialmente ha aperto “la diga” dell’ascolto ATTIVO DI sè. Credo che questo, probabilmente, sia alla base della “diffidenza” che osservo nelle generazioni passate, rispetto alle future.

Chissà se qualcuno (che potremmo definire Nativo Cartaceo) si è mai chiesto se fosse facile crescere “consapevolmente”? Forse nessuno si è chiesto cosa significhi essere costantemente “additati” come fannulloni o sfaticati. Forse nessuno si è mai chiesto se ciò che riteniamo essere “sbagliato” nelle generazioni attuali sia (o possa essere) frutto delle mancanze delle generazioni precedenti. Solitamente, o almeno questa è la mia percezione, vorremo che i nostri figli NON facessero i NOSTRI errori.

Forse quindi, può essere “plausibile” che :

– Le nuove generazioni vogliano tutto e subito perché le generazioni precedenti avevano sempre dovuto sudarselo

– Le nuove generazioni hanno un rispetto diverso delle persone perché le precedenti sono sempre state “schiacciate”

– Le nuove generazioni hanno valori diversi (non posso credere che non ne abbiano) perché le generazioni precedenti sono stati “obbligati a obbedire”.

Tutto questo credo che possa certamente dare una differente visione delle cose, consapevoli del fatto che quando parliamo di generazioni dobbiamo sempre considerare che parliamo prima di tutto di persone, e queste persone hanno:

– Intelligenza

– Capacità di scelta

– Possibilità di giudizio

– Consapevolezza di sè

Credo che se le persone che ci hanno cresciuto avessero la capacità di prendere queste mie parole come “serie”, e non come una ennesima giustificazione dello “Status Quo” della nostra generazione, allora, forse, si fisserebbe un punto importante nella comunicazione tra di Noi.

Questo articolo è uscito così, non so se possa risultare interessante oppure stimolante, certamente è “diverso”. Fortunatamente lo è.

GF

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